09/12/2012 – Omaggio a Beethoven

La terza sinfonia di Beethoven (1770 – 1827) in Mi bemolle maggiore op. 55 detta “Eroica” fu composta fra il 1802 e 1804 ed eseguita nell’ agosto 1804 a Vienna. La sinfonia fu inizialmente scritta per Napoleone Bonaparte e rappresenta la sintesi di tutta l’aspirazione all’epos riscoperta negli anni della rivoluzione. In essa si avverte la volont di tenere insieme la musica e la realt che gi era stata avvertita, se pur in forma primitiva, nella pice sauvetage, nella marcia, nell’inno e nel pezzo strumentale a programma. Beethoven, che come Hegel aveva visto nel generale corso “cavalcare lo spirito del mondo”, scrive una dedica al Bonaparte, dedica che in seguito disconoscer in un impeto di sdegno deluso dopo che Napoleone si sar fatto incoronare imperatore. Proprio per questa delusione la sinfonia sar quindi definitivamente intitolata (in italiano) “Sinfonia Eroica dedicata al sovvenire di un grand’uomo”. Il definitivo dedicatario sar il Principe Joseph Franz Maximilian Lobkowitz, un aristocratico boemo appassionato di musica e buon violinista dilettante che ne ospit nel proprio palazzo la prima esecuzione. La Sinfonia Eroica si presenta con grande solennit storica. Beethoven ricerca di proposito il luogo comune tematico: il primo tema, avvicinato ad una lunga teoria di temi in mi bemolle ripetuto innumerevoli volte in un isolamento statuario, lascia scoperti, volutamente, i dati di partenza; il tema finale, che era gi stato impiegato nell’ultimo episodio delle Creature di Prometeo con numerose variazioni di pianoforte, viene inserito per far comprendere meglio la nuova e grandiosa maniera del costruire.
Le dimensioni complessive dell'”Eroica” (la pi lunga sinfonia scritta sino a quel momento) sono superate solamente dalla Nona Sinfonia. Il volume dell’orchestra vibrante e per la prima volta in una sinfonia vengono usati tre corni e i singoli accordi sono ricchi di sforzati di notevole evidenza.
La trasfigurazione epica raggiunge il massimo nella “Marcia funebre” con i rulli dei timpani, le trombe dal suono apocalittico, il fugato centrale e la melodica divagazione della coda. Il manoscritto originale andato perduto ma esiste una copia riveduta dall’autore nell’archivio degli “Amici della Musica” di Vienna.
La Sesta Sinfonia in fa maggiore op. 68, detta “Pastorale” di Ludwig van Beethoven (Bonn 17 dicembre 1770 Vienna, 26 marzo 1827) fu composta nell’estate del 1808 (anche se alcune parti di suoi temi si ritrovano in appunti risalenti al 1804), in quasi perfetta contemporaneit con la Quinta Sinfonia. Beethoven pi volte attesta in vari documenti il suo profondo amore per la campagna e la sua visione vagamente panteistica della natura, percorsa dalla potenza divina che in essa si rispecchia e traspare. Una chiave di lettura importante ci suggerita da Beethoven stesso, quando definiva questa sinfonia con le parole “pi espressione di sentimento che pittura (mehr Ausdruck der Empfindung als Malerei)”.
Egmont (op. 84) stata composta per l’opera omonima di Johann Wolfgang von Goethe fra l’ottobre 1809 e il giugno 1810 ed stata eseguita per la prima volta il 15 giugno 1810. costituita da una ouverture e da nove pezzi indipendenti per soprano ed orchestra sinfonica.
Soggetto dell’opera l’eroica storia del conte di Egmont, che sacrific la propria vita per manifestare il suo attaccamento alla patria olandese in occasione della repressione spagnola attuata dal duca d’Alba nel 1568. L’eroismo ed il sacrificio del conte sono messi bene in rilievo dalla musica di Beethoven, che stata elogiata da Hoffmann e da Goethe stesso, il quale ha affermato che Beethoven ha espresso le sue intenzioni con una genialit notevole.
L’ouverture potente ed espressiva e presenta qualche somiglianza con la quinta sinfonia che sarebbe stata pubblicata due anni dopo.
Capo Ufficio Stampa Anna Dalponte
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