04/05/2012 – Ritratti di citta’. Dal rinascimento al secolo XVIII

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Accademia Nazionale di San Luca-Ritratti di citt. Dal rinascimento al secolo XVIIILa rappresentazione della citt ha retto ogni sovvertimento di potere, ad ogni evento della storia: liberi comuni, citt-Stato, papi, re, imperatori e principi si sono succeduti vorticosamente al governo della citt, ma il “ritratto di citt” rimasto uguale solo alla logica che l’ha prodotto, come se esso possedesse una forza e una capacit di persuasione che nessun potere ha mostrato con tanta determinazione sul filo di molti secoli. Il ritratto di citt , dunque, la forma pi alta di celebrazione del potere urbano, sia quello di un re, di un papa, di un principe o di un mecenate e nasce dal Rinascimento con l’invenzione rivoluzionaria della prospettiva. Dai primi ritratti di citt -databili all’ultimo triennio del Quattrocento – con la loro manifesta intenzione di mettere in scena la bellezza, la prosperit e la grandezza di capitali dell’Occidente come Firenze, Roma e Napoli, questo studio ricostruisce la mappa dei ritratti nei secoli a seguire sia in senso geografico che tecnico e artistico.

Con l’invenzione della stampa il genere conosce un’eccezionale fortuna da cui nascono i primi Atlanti di citt dal Mnster ai Merian, a Braun e Hogenberg: sillogi con intenzioni universalistiche che hanno lo scopo di far conoscere citt di ogni paese. Lautore mostra, infatti, come il ritratto di citt, quale celebrazione e simbolo del potere, civile e religioso, trovi momenti di massima espansione con la rivoluzione gutenberghiana che favorisce la nascita del libro di citt e delle grandi imprese editoriali dalle quali deriva la tendenza da parte dei sovrani e dei principi a commissionare affreschi su questo soggetto per adornare i loro palazzi.
Lentamente, con l’avvento della stampa, il baricentro della produzione iconografica si sposta dall’Italia alla Svizzera, alla Germania e all’Olanda, e poi in Francia, Spagna e Inghilterra. Il Seicento vede il trionfo di questo genere con ritratti incisi e dipinti di citt sempre pi precisi e ampi. Pittori come El Greco, Didier Barra e Jan Bruegel scendono in campo con tele affascinanti. Con l’evoluzione scientifica della topografia si giunger infine a realizzare grandi piante di citt che hanno una funzione non solo celebrativa, ma anche amministrativa, fiscale e politica per il controllo delle masse urbane. Il lento divorzio tra arte e scienza diviene cos definitivo.

Cesare de Seta ha insegnato all’Istituto italiano di Scienze umane tra Firenze e Napoli, dirige il Centro Studi sull’Iconografia della citt europea all’Universit di Napoli Federico II, e ha insegnato all’cole del Hautes Etudes Sociales a Parigi e in altre sedi straniere.

Source Article from http://www.info.roma.it/evento_dettaglio.asp?eventi=23174

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