12/10/2012 – Roma Sovversiva. Anarchismo e conflittualita’ sociale dall’eta’ giolittiana al fascismo (1900-1926)
PrintUn una citt dominata dalla monarchia e dalla gerarchia cattolica, con le loro clientele, legate alla grande industria delle costruzioni, alla rendita fondiaria e alle banche, si muoveva una popolazione formata per lo pi da disoccupati, operai delle manifatture, lavoratori stagionali, impiegati declassati, contadini immiseriti e di recente immigrazione e gli artigiani poveri tra i quali gli anarchici ebbero modo di affermarsi, muovendosi e radicandosi nei quartieri popolari quali San Lorenzo e Testaccio, Monti, Borgo e Prati e l’Esquilino. Rioni, quartieri e baraccopoli dove la popolazione andava nutrendo un crescente stato di esclusione dal centro cittadino, che virava facilmente in un’esplicita opposizione nei confronti delle autorit costituite.
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