19/01/2013 – MittelEuroPiano – Vienna

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IUCIstituzione Universitaria dei Concerti-MittelEuroPiano - ViennaLucchesini ha dovuto fare una difficilissima scelta nello sterminato numero di musicisti che a Vienna nacquero o operarono e alla fine ha deciso di soffermarsi su tre autori che hanno dominato la musica dell’Ottocento e hanno anche dato un inestimabile contributo di capolavori al pianoforte: Beethoven, Schubert e Brahms.

Franz Schubert ad aprire il concerto con una raccolta di tre brani intitolati semplicemente Klavierstcke (“Pezzi per pianoforte”), che appartengono alla prodigiosa fioritura di capolavori dell’ultimo anno di vita del compositore, il 1828, quand’era ormai consapevole della precocissima fine che lo attendeva. Furono scoperti soltanto quarant’anni dopo da Johannes Brahms e pubblicati nel 1868, ma non hanno mai raggiunto la celebrit di altre raccolte pianistiche di Schubert, come gli Impromtus op 90 e op. 142, cui sono accostabili per la loro forma libera e il loro tono lirico, con un’alternanza di momenti tranquilli e teneri e di presagi angosciosi. Nonostante il periodo tragico della loro composizione si concludono in modo brillante e vivace – si potrebbe anche definirlo spiritoso. Un ciclo di grande valore, che merita di essere conosciuto meglio.

A Schubert risponde idealmente Johannes Brahms, con i suoi 3 Intermezzi op.117. Composti nel 1892 durante le vacanze estive ad Ischl, appartengono anch’essi all’ultima fase creativa del loro autore. Brahms torn a scrivere per il pianoforte dopo tredici anni e rivers in quello che era il “suo” strumento un intimo diario musicale: una musica raccolta e quieta, un vero e proprio monologo interiore, che l’autore stesso defin “ninne-nanne della mia sofferenza”.

Conclude il concerto Ludwig van Beethoven, con l’opera pi grandiosa della grande letteratura pianistica dell’Ottocento, la Sonata n. 29 in si bemolle maggiore op.106 “Hammerklavier”, abbozzata nel 1817, terminata solo dopo due anni e dedicata all’arciduca Rodolfo d’Austria, allievo del compositore e uno dei suoi pi grandi ammiratori. uno degli ultimi capolavori beethoveniani, titanico non soltanto per le sue proporzioni e per il suo contenuto ma anche per la volont di superamento dei limiti naturali del pianoforte dell’epoca. Riferendosi alle enormi difficolt tecniche della Hammerkavier, Beethoven stesso afferm: “Ecco una sonata che dar del filo da torcere ai pianisti per i prossimi cinquant’anni!”. Aveva torto, perch sono passati duecento anni ma continua a essere un temibile banco di prova anche per i pi grandi virtuosi. Un illustre pianista viennese dei nostri giorni, Paul Badura-Skoda, ha scritto: “La Hammerklavier per noi pianisti quello che la Nona Sinfonia per i direttori d’orchestra: l’opera monumentale, l’opera culminante o, meglio ancora, l’opera che esplora sia gli abissi che le vette. Perci non possiamo affrontarla che con rispetto”. Parole che senza dubbio Lucchesini potrebbe far sue.

Andrea Lucchesini uno dei pianisti italiani oggi pi famosi e apprezzati in campo internazionale e uno dei beniamini del pubblico dell’Aula magna, dove torna quasi ogni anno. Formatosi sotto la guida di Maria Tipo, si imposto all’attenzione del mondo musicale giovanissimo, vincendo il Concorso Internazionale Dino Ciani presso il Teatro alla Scala di Milano. Suona da allora in tutto il mondo con le orchestre pi prestigiose, collaborando con direttori quali Claudio Abbado, Semyon Bychkov, Riccardo Chailly, Daniele Gatti, Daniel Harding e Giuseppe Sinopoli.

La sua ampia attivit, contrassegnata dal desiderio di esplorare la musica senza limitazioni, lo vede proporre programmi che spaziano dal repertorio classico all’oggi e gli vale gi nel 1994 il riconoscimento dei musicologi europei da cui riceve unico italiano finora – il Premio Internazionale Accademia Chigiana, mentre l’anno successivo il Premio F. Abbiati testimonia l’apprezzamento della critica italiana.

Ha al suo attivo numerose incisioni discografiche, tra cui la registrazione dal vivo del ciclo integrale delle 32 Sonate di Beethoven e gli Improvvisi di Schubert, incisi nel 2010 e accolti con entusiasmo dalla critica internazionale e nominati disco del mese da Musicweb International nel novembre 2010.

Schubert 3 Klavierstcke D 946
Brahms 3 Intermezzi op.117
Beethoven Sonata n. 29 in si bemolle maggiore op.106 “Hammerklavier”

BIGLIETTI:
Interi: da 15 euro a 25 euro (ridotti da 12 euro a 20 euro)
Giovani (under 30): 8 euro
Bambini (under 14): 4 euro
INFO per il pubblico: tel. 06 3610051

Ufficio stampa dell’Istituzione Universitaria dei Concerti:
Mauro Mariani

Source Article from http://www.info.roma.it/evento_dettaglio.asp?eventi=24491

Category : Des-evenements

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