venerdì 13 luglio 2018 – h.21.00: Rione Sant’Angelo, Tra Campidoglio ed il Ghetto
PrintPur essendo il più piccolo rione di Roma, Sant’Angelo è un vero concentrato di storia. Al tempo dell’antica Roma sorgevano infatti qui alcuni grandi edifici per spettacoli, come il teatro Marcello, quello di Balbo e soprattutto il circo Flaminio. Ma il rione è oggi soprattutto conosciuto per aver ospitato il ghetto ebraico. Nel corso dei secoli incontriamo figure di pontefici che saranno più o meno bendisposti verso la popolazione ebraica di Roma, e che nel tempo era aumentata per l’afflusso di profughi da diverse nazioni (tra cui Spagna, Francia e Germania).
La situazione però precipita nel 1555, quando Paolo IV Carafa (che già prima di divenire papa si era distinto per la severità e la fermezza con cui portava avanti l’Inquisizione), ordina l’istituzione del Ghetto, dal momento che considerava assurdo il fatto che gli ebrei fossero considerati sullo stesso piano dei cristiani e potessero vivere fianco a fianco.
A questo si aggiunse anche, con Gregorio XIII, la pratica della predicazione coatta, che obbligava gli ebrei a recarsi, una volta a settimana, nella chiesa di San Gregorio della Divina Pietà , dove assistevano alle prediche cristiane. Le porte del Ghetto furono abbattute solo nel 1848 per volere di Pio IX ed è oggi impossibile ripercorrerlo perché tutta l’area subì grossi mutamenti tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900.
Tuttavia il rione conserva ancora in parte il suo tessuto originario e presenta chiese di grande interesse come Sant’Angelo in Pescheria (che le dà il nome) o Santa Maria del Pianto. Non meno importante la presenza di importanti casati romani che vi realizzarono le proprie dimore, i Capizucchi, i Delfini, i Margana ma sopratutto i Mattei che di fronte alla loro case (una vera e propria Isola nella città ), realizzarono la spendida fontana delle tartarughe.
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