12/02/2013 – Guerra alle donne Partigiane, vittime di stupro, amanti del nemico

Per secoli bottino degli eserciti invasori, tra il 1940 e il 1945 le donne si ribellano alla cultura di guerra che usa lo stupro per umiliare il nemico sconfitto. Attraverso le lettere private del fondo Rai – La mia guerra e dell’Archivio della memoria delle donne di Bologna, il libro di Michela Ponzani ricostruisce la resistenza delle donne che vollero combattere la guerra totale. Dietro la retorica del martire antifascista, la lotta armata al nazismo e al fascismo di Sal per le partigiane un momento attraversato da tormenti interiori, da incertezze e paure. Ma anche una guerra privata per l’emancipazione femminile, una sfida ai pregiudizi della societ italiana e degli stessi compagni di banda. Oltre questo piccolo esercito che sceglie con coscienza la lotta antifascista, il libro ricostruisce le tattiche di sopravvivenza delle vittime della guerra ai civili: sole con i mariti inviati al fronte, dispersi o deportati, le donne rompono il muro del silenzio sugli stupri di massa, commessi dalle truppe occupanti tedesche e dai marocchini nel Basso Lazio. Ma la guerra fatta anche di contatti tra nemici: molte donne s’innamorano del tedesco invasore , da cui avranno anche dei figli. Considerate nel dopoguerra le amanti del nemico, la loro storia sar cancellata dalla memoria nazionale in nome del mito dell’eroina e madre, simbolo della nuova Italia democratica.

Michela Ponzani ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia contemporanea all’Universit di Firenze. Gi borsista della Fondazione Luigi Einaudi di Torino e della Fondazione Luigi Salvatorelli di Marsciano (Perugia) attualmente ricercatrice dell’Istituto storico germanico di Roma e consulente dell’Archivio storico del Senato della Repubblica. Nominata nel gruppo di ricerca della Commissione storica italo-tedesca autrice di numerosi saggi e studi sulla Resistenza e sull’Italia repubblicana. Fra le sue pubblicazioni: L’offensiva giudiziaria anti-partigiana nell’Italia repubblicana (1945-1960), Roma, 2008, Senza fare di necessit virt, con Rosario Bentivegna, Torino, 2011.

Anna Balzarro ha conseguito il dottorato di ricerca presso lEcole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi e presso lUniversit degli studi di Cagliari. Attualmente insegna al Dipartment of Italian Study dellAmerican University of Rome. Ha pubblicato, tra laltro: Io ero il daziere e lui un mediatore: partigiani e fascisti nei paesi dell’Oltrep pavese (F. Angeli, 2007); Isole libere tra Francia e Italia: la Resistenza nel Vercors e nell’Alto Tortonese, 1944-1945 (L’harmattan Italia, 2007); La storia bambina: La piccola italiana e la lettura di genere nel fascismo (Biblink, 2007); Le Vercors et la zone libre de l’Alto Tortonese: rcits, mmoire, histoire (L’Harmattan, 2002).

Rosanna De Longis, vicedirettrice della Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Roma), socia fondatrice della Societ italiana delle storiche di cui stata la presidente dal 2005 al 2008. Si occupata di storia delle donne dal XVIII al XX secolo, di partecipazione femminile al 1848, di storia della stampa periodica. Tra le pi recenti pubblicazioni: La stampa periodica femminile in Italia. Repertorio 1861-2009 (2010, insieme con G. Bochicchio); Libere e generose sorelle. La donna italiana, 1848 (2011, insieme con P. Gioia).

Maria Rosaria Stabili insegna Storia dell’America Latina presso la Facolt di Lettere e Filosofia e afferisce al Dipartimento di Studi Storici Geografici Antropologici dellUniversit di Roma Tre. Tra le sue pubblicazioni: Le verit ufficiali. Transizioni politiche e diritti umani in America Latina, (Roma 2008); Il sentimento aristocratico. Elites cilene allo specchio (1860-1960), (Congedo editore, 1996); Il Cile. Dalla repubblica liberale al dopo Pinochet (1861-1990), (Giunti, 1991); America verso una societ corporata. La AFL di Gompers (1898-1924), (Dedalo, 1984).