23/05/2012 – Una serata in ricordo di Falcone e Borsellino
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Due vittime, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino che, incrociando vita privata e sfera pubblica, hanno combattuto la mafia andando incontro al proprio destino. Due eroi che, a ventanni dalle stragi, continuano a difendere il dovere e la responsabilit di ciascuno di noi a non essere ricattabili da poteri senza legge.
Cos il Teatro di Roma onora simbolicamente la loro memoria proponendo nella sala Indiateca del Teatro India due momenti scenici: Toghe Rosso Sangue della compagnia Les Enfants terribile e Il mio giudice di Maria Pia Daniele. Un omaggio a due uomini morti nelladempimento del loro dovere, un omaggio al loro senso dello Stato.
Lappuntamento si apre alle ore 20.30 con alcune scene dello spettacolo di Francesco Marino, ispirato al libro di Paride Leporace, Toghe Rosso Sangue, del drammaturgo Giacomo Carbone. Lo spettacolo con interpreti Francesco Marino, Sebastiano Gavasso, Diego Migeni, Emanuela Valiante dedicato a sei magistrati uccisi dal 1969 al 1994 per mano della mafia, della n’drangheta, del terrorismo rosso e di quello nero. Vite e nomi che subiscono una nuova morte: loblio. Come per esempioAgostino Pianta, il primo magistrato in Italia vittima di una fredda esecuzione. A sparargli il 17 marzo del 1969 a Brescia fu Loris Guizzardi, un ex detenuto spinto dal desiderio di vendetta verso lintera magistratura perlerrore giudiziario subito con la sua condanna. Piantaera un simbolo da colpire.Ma Pianta era un uomo come lo era Paolo Borsellino, assassinato con la sua scorta il 19 luglio del 1992 a Palermo. A ricordarne in scena la vita e la morte, in un drammatico e intenso monologo, Amelina, interpretata da Emanuela Valiante: Io faccio la postina a Palermo. E vado strade strade, vicoli vicoli e tutte mi piacciono. Solo una mi fa paura Solo una cha unaria strana… Una sola: Via D’Amelio, quella del giudice Borsellino.
Si continua alle 21.30 con la lettura scenica del testo teatrale Il mio Giudice, scritto e diretto da Maria Pia Daniele, con interpreti Roberta Caronia e Leonardo Di Carmine. La pice si ispira a fatti di cronaca e alle vicende della giovane testimone di giustizia Rita Atria, ribellatasi alla mafia e morta a Roma nel 1992 a soli 17 anni una settimana dopo lattentato al suo giudice, Paolo Borsellino. La storia, scritta in versi sciolti e ripercorsa nei modi di una tragedia classica, propone il coraggio e la coerenza della ragazza siciliana che si oppone fermamente alle leggi della mafia confidando in quelle dello Stato. Il personaggio viene raffigurato come una novella Antigone che contrasta la tirannia del potere mafioso, lottusa difesa dei codici donore di sua madre e lomert dellintero paese.
Nella strage di Capaci del 23 maggio del 1992 morirono il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. A quella di Capaci segu il 19 luglio 1992 la strage di via DAmelio dove furono uccisi il giudice Paolo Borsellino e gli agenti Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.
Ufficio Stampa Teatro di Roma
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Category : Eventi