In un’area del Campo Marzio già rinnovata dagli interventi promossi da Sisto IV con l’apertura della via Florea, il cardinale nipote del pontefice, Raffaele Riario, tra la fine del Quattrocento e i primi del Cinquecento, fece costruire un grandioso palazzo destinato a sua residenza ma che, a partire dal 1517, divenne sede della Cancelleria Apostolica. Ancora incerta rimane l’individuazione dell’architetto di quello che viene concordemente riconosciuto un modello esemplare dell’architettura rinascimentale a Roma e che, si narra, fu realizzato grazie all’investimento dell’ingente somma vinta al gioco dei dadi dal Riario a Franceschetto Cybo, nipote di Innocenzo VIII. Probabilmente, la fabbrica venne innalzata con il concorso di più personalità: Baccio Pontelli e Andrea Bregno, in una fase iniziale e, successivamente, Giuliano e Antonio da Sangallo, Donato Bramante…
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