sabato 7 giugno 2014 – h.18.30: Capolavori del Museo d’Orsay, Mostra al Vittoriano

Print Print


Mostra al Vittoriano

Il Complesso del Vittoriano presenta la grande mostra Muse dOrsay. Capolavori. Lesposizione porta per la prima volta a Roma straordinarie opere realizzate tra il 1848 e il 1914 dai grandi maestri francesi, Gauguin, Monet, Degas, Sisley, Pissarro, Van Gogh, Manet, Corot, Seurat e molti altri, proponendo un percorso artistico che attraverso una selezione di settanta opere parte dalla pittura accademica dei Salon e attraversa la rivoluzione dello sguardo impressionista fino ad arrivare alle soluzioni formali dei nabis e dei simbolisti.



La storia delle avanguardie e della modernit sar preceduta dallinedito racconto di come una ex stazione ferroviaria nel cuore di Parigi sia divenuta uno dei musei pi importanti al mondo. Dalle diverse origini delle sue collezioni alla costruzione delledificio per lEsposizione Universale del 1900 fino alle trasformazioni successive, con una particolare attenzione al fondamentale lavoro di allestimento e museografia realizzato nel 1986 dallarchitetto italiano Gae Aulenti, scomparsa lanno scorso.



Muse dOrsay. Capolavori, curata da Guy Cogeval e da Xavier Rey, articolata in cinque sezioni: la prima incentrata sullarte dei Salon, nucleo originario della collezione, che viene posta a confronto diretto con lallora emergente arte realista, al tempo disprezzata; il rinnovamento della pittura accademica da parte di artisti come Cabanel, Bouguereau ed Henner, che ottennero grande successo tra il 1860 e il 1870, si svolge parallelo alla nascita e allaffermarsi della pittura realista di Courbet.



La seconda sezione illustra i cambiamenti apportati alla pittura di paesaggio dalla Scuola di Barbizon, che danno inizio allo studio impressionista della luce. I pittori che popolano la foresta di Barbizon aprono la strada, attraverso le loro ricerche atmosferiche, al paesaggio impressionista, pur mantenendo nelle loro opere una certa poesia. infatti proprio a Barbizon che Monet e il suo amico Bazille realizzano i loro primi capolavori e sperimentano quella decisiva frammentazione della pennellata che sar a fondamento della resa della luce realizzata dagli impressionisti.



Seguir quindi la sezione dedicata alla modernit ritratta dagli impressionisti. Malgrado il loro interesse per la resa degli effetti della luce en plein air, le loro opere non si limitano ai paesaggi di campagna e ai suoi piaceri. Al contrario, gli impressionisti cercano una corrispondenza tra la modernit della loro tecnica e i soggetti rappresentati. Parigi, simbolo deccellenza della trasformazione operata dallindustrializzazione e dal progresso della tecnica, offre loro molteplici e nuovi soggetti pittorici. La nuova pittura, come viene chiamato limpressionismo, deve abbandonare i modelli antichi ereditati dal passato per stare al passo con laccelerazione storica della civilt del xix secolo.



La mostra seguir poi levolversi del linguaggio pittorico della seconda met dellOttocento nella sua declinazione simbolista. Questo movimento, difficile da descrivere potendo assumere numerose forme e occuparsi di diversi generi, come ritratti, scene di costume o paesaggi, testimonia un sentimentalismo insistito. Dopo aver a lungo meditato sulla lezione impressionista, i pittori che seguirono Gauguin a Pont Aven, in una Bretagna allora percepita ancora lontana dalle grandi trasformazioni del secolo, come il gruppo dei nabis, inventarono un nuovo registro di forme, dando alle loro opere un particolare contenuto emotivo.



Ed infine la mostra si concluder con leredit lasciata dallimpressionismo, il cui valore postumo immenso e quasi immediato. A partire dagli anni 1880 i pointillisti spingono al limite la separazione delle macchie cromatiche portata avanti dagli impressionisti. Alcuni impressionisti abbandonano il realismo, come Monet, i cui colori sono sempre pi indipendenti dalla natura e stesi con un numero crescente di pennellate. Labbandono della prospettiva ormai definitivo e le sperimentazioni si moltiplicano, dal cloisonnisme di Gauguin ai nabis, che riaffermano la dimensione decorativa della pittura in opere di grande formato. In un certo senso si ritrova, grazie alla complessit delle nuove tecniche, la maest e la grandezza della pittura classica e, allo stesso tempo, unapertura alle avanguardie del XX secolo.

Source Article from http://www.info.roma.it/associazione_eventi.asp?ID_evento=238

Category : Eventi

Comments are closed.