venerdì 9 marzo 2018 – h.10.30: Tor de’ Specchi, Monastero delle Oblate di Santa Francesca Romana

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Il 15 agosto 1425, nella solennità dell’Assunzione, dieci donne, guidate da Francesca Ponziani, si offrirono come oblate della Vergine nella basilica di S. Maria Nova al Palatino, retta dai monaci olivetani. Il piccolo gruppo delle compagne era costituito da esponenti delle famiglie più ricche e facoltose della nuova nobiltà cittadina, ma soprattutto legate alla nuova borghesia degli affari e dei commerci. Pur continuando a vivere nelle proprie case, esse si impegnavano, con l’oblazione, a una vita cristiana più perfetta, nella frequenza sacramentale, nelle penitenze, nelle opere di carità.


La svolta decisiva si ebbe però nel 1433, quando venne affittata una piccola casa nel rione Campitelli presso la chiesa di S. Andrea dei Funari. L’abitazione sorgeva all’ombra della Torre degli Specchi e le oblate vi si ritirarono il 25 marzo, festa dell’Annunciazione, data di inizio della vita in comune. Il trasferimento era stato preparato e meditato a lungo.


Alla fine del Medioevo a Roma era assai diffuso il fenomeno religioso delle “case sante”, piccole comunità spontanee di bizzoche e terziarie, che conducevano una vita austera, povera e casta, fatta di lavoro manuale, di preghiera, di condivisione dell’altrui sofferenza. La differenza di questo tipo di vita rispetto al monachesimo femminile tradizionale era radicale, per la semplicità dell’organizzazione comunitaria, per la libertà di vincoli gerarchici di subordinazione, per l’assenza di formalismo.


Queste comunità aperte erano sul piano organizzativo delle realtà con caratteristiche del tutto nuove, autogestite, ricche di una autonomia e flessibilità sconosciuta alle antiche fondazioni monastiche e profondamente radicate nel mondo cittadino, dove si rendevano presenti con la loro opera di carità e di assistenza. L’esperienza delle oblate di Tor de’ Specchi affondava le sue radici in questo complesso e variegato tessuto di devozionalità femminile, ma furono la forte personalità di Francesca Ponziani e il suo eccezionale carisma a rendere Tor de’ Specchi un caso unico. Rispetto ad altre istituzioni locali, che si sarebbero presto estinte, la fondatrice pose infatti le condizioni dello sviluppo e della continuità plurisecolare di una casa che si sarebbe inserita in profondità nel contesto cittadino.


Il progetto religioso di Francesca era originale e innovativo, perché cercava di conciliare l’essenza degli ideali monastici con i valori della spiritualità laicale: le oblate non erano del mondo, ma vivevano nel mondo e nella storia, attraverso la carità e il servizio attivo a favore del prossimo.

Source Article from https://www.info.roma.it/associazione_eventi.asp?ID_evento=420

Category : Eventi

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